Ultima modifica: 29 Novembre 2022

Parlare di violenza sulle donne oltre il 25 novembre

Si è svolta nella mattinata del 29 novembre la conferenza sulla violenza di genere organizzata in collaborazione con il Comune di Laterza

Dalla mitologia alle tecniche di autodifesa personale. E’ stata una riflessione ad ampio spettro quella sviluppata stamattina, al Vico, in occasione della manifestazione “Oltre il 25 Novembre, perché di violenza contro le donne se ne parli sempre e ovunque”, organizzata in collaborazione con il Comune di Laterza.

Ricco il parterre di ospiti, accolti dalla Dirigente scolastica, dott.ssa Luciana Lovecchio: il sindaco di Laterza, prof. Franco Frigiola, la delegata alle pari opportunità e all’integrazione dei popoli, Angela Masi, la delegata all’Istruzione, Annamaria Moretti, la dott.ssa Rossana Perazzo, psicologa del Centro antiviolenza “Rompiamo il silenzio”, il prof. Adriano De Franco, in rappresentanza della rete pugliese per l’orientamento e l’ascolto delle vittime di reato, il maestro Michele Galli, del Centro fitness “For me”, il prof. Mauro Gianfrate, autore del libro “Palmina. Una storia sbagliata”. Referenti i docenti del Vico, la prof.ssa Maria Elena Carrera e il prof. Pietro Clemente.

L’idea della subalternità della donna al patriarca o allo sposo è, purtroppo, radicato nelle società di tutti i tempi, fin dagli archetipi mitologici, da Penelope ad Eco, da Tacita a Cassandra – come ha spiegato la Dirigente Lovecchio. Ma la sfida lanciata dal 1999 dalle Nazioni Unite con l’istituzione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” è proprio quella di eliminare le disparità di genere. A partire dal “rispetto”, come ha detto il sindaco Frigiola, “verso le donne ma anche verso le persone più deboli della nostra società”.

Ecco perché è giusto parlare delle donne, anche “oltre” la giornata del 25 novembre. Ricordando le persone e le storie: è il caso di Palmina, la quindicenne protagonista del libro del prof. Gianfrate, la quale, dopo ventidue giorni di agonia, è morta facendo i nomi dei suoi carnefici che l’avevano cosparsa di alcool.

E’ necessario, quindi, “fare i nomi” ossia “rompere il silenzio” – come ha sottolineato la dott.ssa Perrazzo, anche quando la violenza è silenziosa e si consuma entro le mura domestiche.

E, per sentirsi più sicure, può anche servire una mossa ben assestata di autodifesa personale, di cui ha dato una dimostrazione il maestro Galli.

Insomma, quando si parla di violenza sulle donne il discorso è complesso, ma la sensibilizzazione, soprattutto se rivolta alle nuove generazioni, può aprire senz’altro strade di libertà.

Alla manifestazione hanno partecipato le classi 2A, 2B, 2C, 2E del Vico e gli alunni dell’Istituto Comprensivo Diaz e. Michelangelo di Laterza.

In particolare, sono intervenuti gli alunni del Liceo Vico:

Alessia Tucci 2A

Vito Perniola 2A

Alessandro Piepoli 3B

Maria Lucia Maddalena 3D

Arianna Iacobellis 3D

Gabriele Petruzzi 3D

Giuseppe Bitetti 4D

Mirella Di Nanna 1H

Martina De Carne 1H

Alice Pizzolla 2F

Elena Montanaro 5B