Ultima modifica: 21 Dicembre 2022

“Mano mozza”: la storia della mafia pugliese al Vico

Svolto l’incontro con Emma Barbaro, co-autrice del libro inchiesta “Mano mozza”

Colmare un vuoto di informazione, per portare alla luce la storia della mafia in Puglia.

A tanto mira il libro inchiesta “Mano mozza – Genesi e sviluppo di una mafia pugliese”, edito da Radici Future, presentato martedì mattina al Vico, all’interno del Festival della Legalità, “Legalitria 2022”.

Presente una delle due autrici, Emma Barbaro, che, insieme a Valentina Drago, ha raccontato la storia della criminalità organizzata nel nord barese, dalla cupola di Salvatore Annacondia, boss mafioso di Trani e poi collaboratore di giustizia, alle famiglie criminali di Andria e Molfetta.

Un resoconto preciso e puntuale in cui la voce delle giornaliste è intervallata dalle testimonianze di magistrati, tra cui Pasquale Drago, e ufficiali delle forze dell’ordine: “Un viaggio – lo definisce la dott.ssa Barbaro – nelle abitudini, liturgie e sfumature di una criminalità tutta pugliese, ma anche un momento di analisi e riflessione sulle conseguenze sociali del fenomeno e sui possibili strumenti di contrasto”.

Di qui la scelta “stilistica” delle autrici: “Non far parlare i collaboratori di giustizia, ma gli uomini dello Stato, che quelle mafie hanno combattuto a viso scoperto. Il libro – ha puntualizzato – è stato realizzato grazie al contributo dei magistrati che hanno cercato di distruggere quelle mafie”.

Il risultato degli arresti e dei processi è stato la “liberazione” di quei territori, visibile anche nel recupero urbanistico di alcune zone delle città, e la consapevolezza degli abitanti.

Il libro, invece, mira a diffondere i valori della legalità e del contrasto attivo a tutte le mafie.

Su tutti i fronti della vita civile, infatti, bisogna tenere alta la guardia.

Nell’ambito scolastico, come ha testimoniato la Dirigente scolastica, dott.ssa Luciana Lovecchio, esiste il rischio concreto che appalti e finanziamenti pubblici possano entrare nel mirino di una “mafia nascosta”: “La mafia esiste” – ha ripetuto la Dirigente, consapevole però che “nella scuola gli alunni sono tutti figli dello Stato”.

Nell’ambito politico, poi, il sindaco Franco Frigiola ha sottolineato l’importanza di essere al servizio della società e del territorio “nel rispetto delle regole e della giustizia, secondo una rettitudine etico-morale”.

Alessia Tria, delegata alla Cultura, ha infine declinato il tema del diritto e della legalità nell’ambito personale e lavorativo: dai banchi di scuola a quelli dell’università, fino alle aule del tribunale.

In Aula Magna, dove si è svolta la manifestazione, presente anche Leonardo Palmisano, presidente di Radici Future Produzioni e direttore Festival Legalitria, e la prof.ssa Mariaelena Carrera, moderatrice dell’incontro e responsabile del progetto “Incontro con l’autore”.

In platea, gli alunni delle classi quarte dei corsi A, B, C e D. Per loro e per tutti gli alunni che incontra, le parole della dott.ssa Barbaro: “Il fatto che i giovani accolgano benevolmente questo libro significa che l’attenzione a certe tematiche c’è, persiste ancora”. E fa sperare sempre in un futuro più giusto.