Simonetta Agnello Hornby ospite al Vico
La scrittrice di origini siciliane ha presentato il suo ultimo libro “Punto pieno”, edito da Feltrinelli. L’incontro si è svolto sabato mattina, 23 ottobre
Una donna d’altri tempi. Che, con i fili del ricamo, ha intessuto la trama di una vita indipendente e libera da ogni facile conformismo.
All’antica arte dell’ordito, Simonetta Agnello Hornby ha dedicato il suo ultimo libro “Punto pieno”, che la scrittrice di origini siciliane ha presentato stamattina al Liceo Vico.
Il romanzo, terzo della saga – dopo “Caffè amaro” e “Piano nobile” – vede protagoniste tre donne, “le Tre Sagge”, che fondano un Circolo del Punto pieno, dove si raccolgono donne di ogni provenienza sociale. Qui, tra un punto catenella e un punto Rodi, le ricamatrici trovano supporto e speranza di cambiamento, sullo sfondo dei grandi eventi storici del secondo dopoguerra, dalle rivolte studentesche alla strage di Capaci.
Il ricamo, quindi, è un punto di svolta e una metafora. Nel libro, come nella vita: “A me piace ricamare e fare il rammendo – ha detto la scrittrice – riparare e recuperare è un’arte che oggi non si pratica più”. Sul punto pieno, poi, spiega: “Prima si danno dei ‘puntazzi’, come base, con un effetto di disordine, poi si passano i fili sopra, l’uno vicino all’altro, e il risultato finale è una meraviglia”.
Ci vuole pazienza e tenacia nel ricamo. Le stesse che la dott.ssa Agnello Hornby ha sfoderato nella sua vita privata: un’infanzia nella casa di campagna, la scuola rurale, poi Palermo e la laurea in Giurisprudenza che l’ha portata a diventare magistrato in Inghilterra, dove vive dal 1972. Pioniera nell’ambito legale Oltremanica, il suo studio è stato il primo ad avere un dipartimento dedicato ai casi di violenza domestica, con un particolare riguardo alle classi meno abbienti.
La sua testimonianza ai liceali è quella di una donna forte e “cocciuta”- come di definisce lei – una donna legata alle sue radici siciliane ma aperta, indipendente e anticonformista. Anche quando si è trattato di affrontare la disabilità di uno dei suoi due figli, che è diventata anche oggetto di un altro suo libro “Nessuno può volare”.
Accanto alla dott.ssa Agnello Hornby, la Dirigente scolastica, prof.ssa Luciana Lovecchio, la delegata comunale alle Politiche giovanili, dott.ssa Alessia Tria, e la referente del progetto Lettura del Vico, prof.ssa Maria Elena Carrera, che ha curato un ritratto della scrittrice con immagini, filmati, canzoni e oggetti che la rappresentano.
“Questo libro parla anche della nostra terra – ha detto la Dirigente scolastica – perché anche da noi il ricamo era praticato dalle donne, ma era considerato come arte minore, invece nel romanzo il ricamo rappresenta l’emancipazione delle donne”. Un obiettivo che, ancora oggi, merita di essere perseguito con fiducia: “Non credo nella parola ‘mai’: bisogna sempre cominciare” – ha concluso la scrittrice.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione del Liceo Vico con il Comune di Laterza, AssoLibrai, PromoPress agenzia editoriale, CasImpresa Taranto e Don Chisciotte Caffè letterario.
Foto a cura del prof. Corrado Ciulli